Il ricordo di Armando Trabucchi

Il cantore dell’Alta Valle ci ha lasciato.

Armando Trabucchi, uno dei corrispondenti dell’Alta Valle, non potrà più raccontarci le imprese sportive della Bormio Ghiaccio, o quelle goliardiche delle Bormiadi, o quelle agonistiche dei grandi eventi, o ancora quelle di avviamento allo sport dell’Unione Sportiva Bormiese, né potrà tenerci informati sui principali avvenimenti politici e culturali del Bormiese. Anche se fino all’ultimo ha lavorato per quello che era ormai la sua ragione di vita, il giornale “Alta Rezia News”, che era diventato un po’ il riferimento per tutto ciò che riguardava l’Alta Valle. Cresciuto alla scuola di Lorenzo Luzzu (altro grande personaggio del giornalismo locale, per ciò che seppe dare a tutto il comprensorio in termini di visibilità e di informazione), Armando ha saputo portarne avanti gli insegnamenti, mantenendosi fedele alla notizia eppure rinnovandola nella confezione: dai “primitivi” esperimenti con Valtline, pagina on line di fatti sportivi di rilievo locale e a suo modo precorritrice dei social attuali, Armando passò a curare la piccola testata di informazione territoriale – Alta Rezia News, appunto – che nel tempo acquisì un’efficacia e un ruolo del tutto suo, non solo in ambito sportivo. Il rapporto privilegiato con l’Unione Sportiva Bormiese non gli impedì di tessere una solida rete di rapporti con molti altri giornalisti e personalità, perché come egli stesso ebbe a confessare poco tempo fa “i rapporti con le persone sono sempre importanti”! La pacatezza nell’interloquire, la disponibilità della sua presenza, un’inesauribile energia nel seguire tutti gli appuntamenti, ma soprattutto l’apertura ai contributi di chiunque avesse qualcosa da scrivere (cosa non scontata in un mondo dove spesso predomina un insano istinto di conservazione del nostro orticello, che ci spinge a chiuderci alle collaborazioni e alle opportunità): tutte qualità che gli consentivano di svolgere egregiamente il suo lavoro e di farsi apprezzare anche al di fuori dei ristretti confini valligiani. Armando ci mancherà, ma – come Luzzu prima di lui – ha tracciato una rotta che proveremo a seguire e a mantenere viva anche nel loro ricordo.